COMPAGNIA VIRGILIO SIENI

PINOCCHIO
leggermente diverso

6 ottobre 2013
TEATRO MAGNOLFI - h 18.30

biglietto / ticket 10 € (rid. 7€)

durata / time 1h.
prenotazione obbligatoria/ booking is mandatory

 

COMPAGNIA VIRGILIO SIENI

coreografia, regia, luci / choreography, direction and lights Virgilio Sieni
interprete / performer Giuseppe Comuniello
assistente al progetto / project assistant Giulia Mureddu
musica / music John Dowland
elementi scenici / scenic elements Antonio Gatto
produzione / production Compagnia Virgilio Sieni
in collaborazione con / in collaboration with AMAT per Civitanova Danza
con il sostegno di / with the support of Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Regione Toscana, Comune di Firenze

 

 

Giuseppe è un non vedente che da alcuni anni si prepara alla danza.
Con Pinocchio si addentra nei particolari, tra intimità e inquietudine; consegna una collezione inedita sulla luce, individuandola nell’ascolto, nel gesto del silenzio.
Pinocchio dà vita a un infinito di dettagli, scoperte, aperture, radure. Corre adiacente a certi corpi, come quelli che emergono dalle albe di Piero della Francesca, dai colori del Tiepolo, dagli incarnati del Bellini. Si lascia al bosco di luce che i diversi quadri accolgono silenziosamente.
Pigmenti di gesti emergono dalla danza di Pinocchio, che nello spazio cerca la dimora di presenze e divinità; uno spazio che è bosco sacro e recinto di resistenza, intimo e struggente cammino verso una benevolenza del gesto.


 

Giuseppe is a blind man who has been preparing to dance for a few years.
In Pinocchio he enters in details, between intimacy and apprehension; he delivers a new collection on light, identifying it with listening, with the gesture of silence.
Pinocchio gives life to infinite details, discoveries, openings, glades.
He runs next to some bodies, like those in Piero della Francesca’s dawns, in Tiepolo’s colours, in Bellini’s complexions.
He abandons himself to the shining wood, silently held by different pictures.
Pigments of gestures emerge from Pinocchio’s dance which looks for presences and deities in space; a space that is both a holy wood and a resistance fence, an intimate and moving path to a benevolence of the gesture.