PRESENTAZIONE

CONTEMPORANEA FESTIVAL è un luogo di costruzione, di incontro, di sviluppo creativo; un progetto articolato che non privilegia un'unica direzione ma si dirama in percorsi aperti ai diversi ambiti delle arti della scena. Una proposta culturale integrata nella città, collegata a circuiti internazionali e parte strutturale della programmazione del Teatro Metastasio, perfettamente in linea con la vocazione storica di questo territorio, quasi a diventarne un esempio prioritario, preso a modello.


Un festival come aggregatore di un’idea di cultura in costante movimento, un luogo che raccoglie percorsi artistici, nazionali e internazionali, provenienti dalle diverse discipline, dove la trasversalità dei linguaggi caratterizza in maniera consistente la ricerca compositiva e le metodologie della visione. Un’idea complessa che non si ferma all’evento ma costruisce comunità, che poi dovrà essere capace di difendere le proprie conquiste, passo dopo passo, acquisizione dopo acquisizione.

 

In questa relazione il ruolo dello “spettatore” torna a essere consapevolmente quello del committente in rappresentanza della sua comunità di riferimento; qui la creazione ristabilisce lo spazio d’incontro tra l’agire della scena e il fruire dello spettatore. In questo senso acquista ancora più valore l’attitudine del festival a costruire contesti complessi, da cui scaturiscono questioni, elementi reagenti che innescano continuamente nuove criticità.

 

Senza inciampi, cedimenti o dubbi, saremo inesorabilmente consegnati alla sola pratica dell’intrattenimento o del semplice accompagnamento; dispiegare in modo chiaro, per quanto possibile, i riferimenti culturali necessari a una comunità, oltre il facile consenso.

 

La funzione di un festival, allora, non può limitarsi alla ricerca del nuovo o all’elenco degli spettacoli in programma, ma deve assumere la responsabilità delle questioni, domande che creano dentro di noi disorientamenti, che ci obbligano al confronto con prospettive non sempre immediatamente comprensibili, ma forse, facilmente percepibili.

 

CONTEMPORANEA FESTIVAL, come connettore di relazioni culturali di una città, è occasione di movimento e divenire. Non esiste formula, esiste ascolto per un festival che si attiva su più fronti. Forse bisogna alzare lo sguardo, suggerire un portamento coraggioso e una postura slanciata, che sappia convertire le richieste frenetiche del consenso politico in atti di continua trasformazione del reale. L'eccellenza non può convivere con la compostezza, e non esiste una lingua contemporanea di sicuro successo senza tradire la vita e la sua complessità. Si può uscire dal labirinto solo facendo esperienza ed esercitando un pensiero che durante il cammino si modifichi, vacilli, maturi. Tuttavia, come si è detto, non esiste un'unica direzione, come non è possibile uscire dall'incertezza da soli. Come suggerisce Bauman, è importante tornare nell'agorà intesa come luogo privato e pubblico al tempo stesso, in cui ridare il giusto spazio alla collettività ridefinendo la libertà individuale a partire dall'impegno collettivo. L’attività culturale contemporanea deve ristabilire un tempo, uno spazio nel quale ciò può avvenire. Gli intellettuali, gli artisti, devono ritrovare la loro funzione per ridare la giusta capacità critica alla collettività. Una società basata sull’individualismo non può affrontare una crisi di crescita, è per condizione sterile, perché non costruisce i presupposti adeguati per il confronto, non consente analisi critica; questa è la condizione primaria per la germinazione di qualsiasi pensiero che ci permetta uno sguardo, una prospettiva del futuro.

 


CONTEMPORANEA FESTIVAL is a place of building, meeting, creative development; an articulated project that don’t privilege only one direction but divides in itineraries open to different environments of the arts’ scene. A cultural proposal connected to the city, linked to international circuits and structural part of the Teatro Metastasio program, perfectly in line with the historic vocation of this area, almost becoming a priority example, taken as model.


A festival as aggregate of an idea of culture in continuous movement, a place that groups artistic itineraries, national and international, coming from different disciplines, where the cross of languages characterizes in a considerable way the constituent research and the methodology of vision. A complex idea that doesn’t stop at the event but builds community, that should be capable to defend his own conquests, step by step, acquisition by acquisition.


In this relationship the role of “spectator” return to be consciously at the role of client in representation of his reference community; here the creation re-establishes the meeting space between the act of the scene and the fruition of the spectator. In this sense obtains much more importance the festival attitude in building complex contest, from whom questions spring, reagent elements that activate continuously new criticality.


Without obstacles, concessions or doubts, we will be inexorably delivered at the only practice of entertainment o simply complement; deploy clearly , as much as possible, the cultural references necessary for a community, beyond the easy consent. The role of a festival, so, can’t limit to the research of new or at the list of performances in program, but it has to accept the responsibility of questions, requests that create inside of us disorientations, they oblige us to comparison with perspectives not always immediately clear, but maybe easily perceptible.

 

CONTEMPORANEA FESTIVAL as connector of cultural relationship of a city, it’s occasion for movement and become.
It doesn’t exist a formula, it exists the listening for a festival that get to work on many fronts. Maybe we have to look up, suggest a brave and slender posture, that knows how to convert the agitated requests of politic agreement in acts of continuous transformation of real. The excellence can’t live with composure, and don’t exist a contemporary languages of sure success without cheating life and his complexity. We can exit from the labyrinth only making experience and exercising a thought that during the route modify his self, sway, mature. However, as I told you, it doesn’t exist one only direction, as it’ s not possible exit from uncertainty alone. As Bauman suggest, is important to come back in the agorà as a private and public place at the same time, in which give again the right place at the community. The contemporary cultural activity has to re-establish a time, a space where this can happen. The intellectuals, artists, have to find again their function, to give the right critic ability to community. A society based on individualism can’t engage a growth crisis, in sterile for condition, because it doesn’t build the adequate premises for comparison, it doesn’t permit critic analysis ; this is the primary condition for germination of any thought that permit a look, a perspective for future.