CORTE DI VIA GENOVA

relazioni contemporanee 2014

mostre, performance, installazioni / exhibitions, performances, installations

26  / 9 -   h 18.30 | VIA GENOVA

ingresso libero / free entrance

 

 

 

Per il quarto anno la Corte di via Genova rinnova la collaborazione con il Contemporanea festival aprendo i propri spazi nel giorno venerdì 26 settembre. All'interno del programma si svolgeranno performance, video, installazioni, musica e mostre.

 

For the fourth year Via Genova renovates its collaboration with the Contemporanea festival, opening its spaces on September 26, 2014. The program includes performances, videos, installations, music and exhibitions.

 

 

h.18.30



Studio Corte 17

"INTELLECTUAL SPACES"

“Intellectual spaces” è un'idea nata da un dialogo all'interno dello Studio Corte 17, tra l'artista Chiara Bettazzi, la curatrice Stefania Rinaldi e dal Gruppo Cultura dell'Ordine degli Architetti di Prato. Tema centrale del confronto è lo spazio ripensato, spazi ad uso industriale riqualificati con azioni ed interventi culturali, riletti e interpretati ad usi alternativi. Il tavolo di discussione è pensato allo scopo di indagare più a fondo su queste tematiche; in particolare è incentrato sul rapporto tra la città nella sua specifica attenzione agli spazi industriali, il territorio e l'arte contemporanea, anch'essa in continuo mutamento e sempre più interessata ad uscire dai luoghi preposti e invadere lo spazio pubblico.
Gli interventi previsti sono di Vaia Balekis, Vittoria Ciolini, Federica Forti, Giuseppe Guanci, Roberto Melosi. L'incontro è un dialogo aperto con il pubblico.

 

"Intellectual spaces" is an idea born from a dialogue at Studio Corte 17, between the artist Chiara Bettazzi, the curator Stefania Rinaldi and the Culture Group of Architects of Prato. The topic of the comparison is rethought space, industrial spaces retrained with cultural actions and interventions, read back and interpreted to alternative uses. The discussion table is designed in order to investigate more deeply about these issues; in particular, it focuses on the relationship between the city in its specific attention to industrial space, territory and contemporary art, which is constantly changing and increasingly intended to leave the habitual places and invade the public environment.
Will intervene Vaia Balekis, Victoria Ciolini, Federica Forti, Joseph Guanches, Roberto Melosi. The meeting wants to be an open dialogue with the public.

intellectual space

 

h.20.00

 

 

 

Studio Corte 17 
"ON TOUCHE AVEC LES YEUX/ TOCCARE CON GLI OCCHI"

La “Condivisione temporanea di studio ” tra le artiste Chiara Bettazzi ed Emma Grosbois nasce come progetto all'interno di Studio Corte 17. Questa collaborazione ha origine dall'uso della fotografia come ricerca di memoria, l'una racchiusa all'interno di un mezzo che impressiona una pellicola e fissa un momento preciso in un altrettanto preciso istante, l'altra come esperienza visiva diretta di un'immagine mediata da un mezzo inconsueto nel contemporaneo quale la camera ottica. L'incontro manifesta la volontà di trovare all'interno di due ricerche personali e dalla direzione ben delineata punti in comune, utilizzando come mezzo di scambio il confronto cercato con una fitta corrispondenza seguita da una condivisione fisica dello spazio. Obiettivo finale è la creazione di un lavoro comune o la presa di posizione in differenti lavori accomunati da analoghe riflessioni.

 

The "Temporary studio sharing " between the artists Chiara Bettazzi and Emma Grosbois is a project born at Studio Corte 17. This collaboration stems from use of photography as a memory research, the fist one is enclosed inside an object that impresse and fixe a precise moment in an other precise moment, the second one is a direct visual experience of an image mediated by an unusual means in our contemporary times, the optical chamber.
The confrontation manifest the wish to find commun points inside two well-defined personal reserch, using as a medium for exchange the comparison, sought with a large correspondence and a physical study inside the location. The final goal is the creation of a common work or a definition of different works generated by similar thoughts.

toccare con gli occhi

 

Interno 8
"POLYMORPHOSIS"
A cura di/ by Alessandro Gallicchio
mostra/exhibition con/with EVA SAUER e/and FOSCA/MariaCaterinaFrani

Il progetto espositivo, ospitato da due spazi differentemente paralleli del territorio pratese (Interno/8 e SpazioK), intende riflettere sul concetto di luogo come scenario di multiple e complementari trasformazioni. Eva Sauer, con un lavoro di analisi e critica dal forte stampo socio-antropologico, si concentra sugli incompiuti architettonici come luoghi leggendari di eterogenee proiezioni e diviene ispirazione per l’attività laboratoriale di Fosca|MariaCaterinaFrani, che perlustra gli altrettanto abbandonati meandri corporei. Ripensare dunque l’abbandono come vivente, ascoltandone i suoni e osservandone le tracce, è emblema di una visione che si svincola dai principi utilitaristi per dare valore alle multipresenze.

 

The exhibition, hosted by two parallel spaces based in Prato (Interno/8 and SpazioK), aims to reflect about the concept of place as a scenario of multiple and complementary transformations. Eva Sauer, with a work of analysis and critique aimed by a strong socio-anthropological aspect, focuses on the uncompleted architecturals as legendary sites of heterogeneous projections, which gave the inspiration for the workshop of Fosca| MariaCaterinaFrani, which scour the abandoned meanders of the body. Rethinking therefore abandonment as a living being, listening the sounds and observing their tracks, is an emblem of a vision that frees itself from the utilitarians principles to value some multipresence.


Interno 8

Eva Sauer

"Installazione"
In quale momento l’incompiuto architettonico, corroso dal tempo, dalle scale farinose e dagli elementi instabili, sbriciolato, diventa natura? Gli incompiuti hanno nomi quali “elefante morto”, “dinosauro”, “mostro”, quasi fossero di matrice aliena. È proprio in questi luoghi che si proietta ciò che si vuol vedere e in cui leggende metropolitane assumono forme diverse a seconda dello spettatore o del cantastorie. Per Polymorphosis verrà presentato un lavoro che si struttura in diversi linguaggi (film, fotografia, scrittura e scultura) che cercano di “ridefinire” architetture in decomposizione, poiché il bruco, come bruco, muore quando diventa farfalla?


At what moment the uncomplated architectural, corroded by weather, powdery scales and unstable elements, crumbled, becomes nature? Those unfinished places have names such as "dead elephant", "dinosaur", "monster", as if they were alien matrix. It’s in places like this that is projected what we want to see and where urban legends arise and, depending on the viewer or the storyteller, take different forms. For Polymorphosis will be presented a work who has been structured with different medium ​​(film, photography, sculpture and writing) seeking to "redefine" architectures in decomposition, because the chenille, as such chenille, becomes a butterfly when he dies?

installazione


h.21.30

 

 

 

Interno 8

Fosca|MariaCaterinaFrani
"Pitonelìe - Laboratorio d’indagine su altri discorsi"
Live performance

Pitonelìe. Laboratorio di indagine su altri discorsi vuole essere uno studio corale vocale che fuoriesce dagli alfabeti condivisi verso la creazione di un idioma originale. Una glossolalia collettiva. Partendo dalla vocalità personale di ogni partecipante e dalla musicalità del linguaggio di alcuni animali, in un’unica giornata di studio si costruirà una partitura sonora e fisica, attraversando i luoghi abbandonati e inusuati della voce.

 

Pitonelìe. Laboratory of investigation on other speeches is a choral voice study that comes out from shared alphabets towards the creation of an original idiom. A collective speaking in tongues. Starting from the vocal style of each participant and the musicality of some animals language, in one study day it will built a sounded and physical score, going through abandoned places and inusual voices.

Pitonelìe - Laboratorio d’indagine su altri discorsi

 

h 22.30

 

 

 

 

Magazzino 1B in collaborazione con Interno 8
"ZOOM OUT"

Riccardo Onori – chitarra aumentata
Tommaso Rosati – live electronics
Giacomo Calistri – live video

Live performance
PRODUZIONE INTERNO 8

All’inizio è il dettaglio, la visuale è parziale, il pensiero concentrato sul particolare ignora tutto il resto. Per lui non esiste, non c’è adesso e non c’è mai stato.
Il cervello fa fatica a pensare più di una cosa alla volta e quando cerca di farlo, di fatto sta pensando una sola cosa.
Questo non significa che non sia umano e legittimo provarci, guardare di lato, tentare di zoommare indietro.
Il viaggio parte dal pensiero di sè, dallo strumento che siamo certi di conoscere nei minimi dettagli, dal luogo dove si è e piano piano si allontana, cerca nuovi stimoli, nuove forme, nuove sonoirità.
E’ il percorso che compie lo strumento chitarra che tenta di spingersi oltre tentando nuovi gesti. E’ il percorso degli ambienti che visitiamo, sempre più popolati da caos dolce. E’ il percorso dell’ascoltatore che parte sicuramente da qui ma dove arriva è difficile dirlo.

La chitarra può essere più di quello che è stata fin'ora? E' questa la domanda che ci ha spinti a iniziare la nostra ricerca. Con l'ausilio di sensori e trattamenti digitali sul suono tradizionale, si ha la possibilità di dar vita a nuove gestualità formate da un legame imprescindibile tra gesto e suono. La chitarra aumentata «  Guitar più » è uno strumento in divenire in cui si cercano continuamente soluzioni e linguaggi nuovi, a volte ruvidi e dissonanti, altre docili ed eterei.

Guitar più nasce da un'idea di Tommaso Rosati sviluppata con Marco Politano e in collaborazione con Noah guitars e Riccardo Onori.


At the beginning it's a detail, a partial view. The thought is focused on a particular and ignores all the rest.
It doesn't exist for it, it is not there and never has been.
The mind struggles to think about more than one thing at a time and when it does, it is in fact thinking about just one thing. This doesn't mean it's not human and legitimate to attempt, to reach a lateral gazing, to zoom-out backwards.
The journey starts from self thinking, from the instrument we are sure to know in all its details, from the place where we are. Slowly it gets away, looking for new inspirations, new forms, new sounds.
It is the path made by a guitar which tries to go farther with new gestures. It is the path of the spaces we visit, more and more inhabited by sweet chaos.  It is the path of listening which surely starts from here, but it's hard to say where it arrives.

The guitar can be more than what it has been so far? And this is the question that prompted us to start our search. With the help of sensors and digital treatments on the traditional sound, you have the possibility to create new gestures formed by close connection between gesture and sound. The increased guitar « Guitar più" is an evolving tool that give possibility to seek new solutions and new languages​​, sometimes rough and dissonant, sometimes docile and ethereal.

« Guitar più » is an idea by Thomas Rosati, developed with Marco Politano, in collaboration with Noah guitars and Riccardo Onori.

Zoom out

 

 

Interno 8

Tommaso Meozzi - Francesco Secci

"PROGETTO FOTOPOETICO SITE SPECIFIC /site specific project"
Gli spazi di Corte Via Genova divengono oggetto di un progetto fotopoetico a tiratura limitata realizzato appositamente per l’edizione 2014 del Contemporanea Festival. Francesco Secci, con un lavoro fotografico site-specific, si confronta con le rime di Tommaso Meozzi per dar vita ad un lavoro che riflette sulle singolari caratteristiche di questo luogo affascinante.

 

The environment of Corte Via Genova become the subject of a fotopoetico project in limited edition created specifically for the 2014 edition of the Contemporanea Festival. Francesco Secci, with a site-specific photographic work, confront himself with the rhymes of Tommaso Meozzi to create a common work that reflects on the unique characteristics of this fascinating place.

 

h.23.30

 

 

 

Corte via Genova
Martino Margheri
"BLACK MONK"
Djset

Nel 2010 sviluppa con Gea Brown il progetto musicale Alpin Folks in cui si fondono suggestioni letterarie e visive legate alla montagna. Nei loro set convivono atmosfere eteree, drone e techno. Quando Alpin Folks si divide emergono le due diverse anime: l'ascolto e il movimento. Nella borsa dei dischi di Black Monk trovano posto l'elettronica d'avanguardia e la techno più introspettiva.

 

In 2010, he developed a musical project with Gea Brown named Alpine Folks in which merge literary and visual suggestions related to the mountain. Into their sets coexist ethereal atmospheres, drone and techno. When Alpin Folks splits emerged two different souls: the listening and the movement. In the Black Monk bag disks are placed the electronics avant-garde and the most introspective techno.

 

Corte via Genova
IL PONTE AUTOPORTANTE "CINESE" DI LEONARDO DA VINCI

Partendo dal fatto che gli spazi della Corte sono ormai in ristrutturazione da tre anni a questa parte, abbiamo pensato di sfruttare e riutilizzare alcuni dei materiali che necessitavano di essere sostituiti, con altri più adeguati - e quindi destinati ad essere gettati. Da un idea di Alessio Fossi verranno quindi allestiti due ponti autoportanti  ispirati al progetto di Leonardo Da Vinci. 

 

Starting from the fact that the spaces of the Court are now in restructuration for three years, we have decided to reuse some of the materials that needed to be replaced with more appropriate - and therefore destined to be thrown away. From an idea by Alessio Fossi will then be set up two self-supporting bridges inspired by the project of Leonardo Da Vinci.